Il voto al Parlamento Europeo sul piano ReArmEU ha evidenziato profonde divisioni all’interno del PD. Tutti i dettagli.
Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha affrontato sfide geopolitiche sempre più complesse, sollevando interrogativi sulla necessità di una difesa comune europea, provocando una spaccatura nel PD. La proposta del piano ReArmEU, promossa dalla Commissione Europea, punta a rafforzare la sicurezza dell’UE con investimenti militari coordinati tra gli Stati membri.

Un voto che divide il Partito Democratico
Proprio su questo tema si è consumata una frattura all’interno del Partito Democratico, con Elly Schlein che ha scelto la strada dell’astensione. Una decisione che, però, non ha trovato il pieno sostegno del gruppo parlamentare: solo 11 eurodeputati hanno seguito la sua linea, mentre 10 appartenenti all’ala riformista hanno votato a favore del piano, allineandosi alla posizione dei Socialisti & Democratici (S&D).
Questa situazione ha aperto una breccia nel PD, alimentando discussioni su un possibile congresso per ridefinire la leadership del partito. Tra le voci critiche, spicca quella di Romano Prodi, che da giorni insiste sulla necessità di un riarmo europeo. Non è un caso che Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo, abbia commentato con toni duri l’accaduto.
Cerno: “Schlein è caduta nella trappola di Prodi”
Nel corso del Tg4 del 12 marzo, Cerno ha espresso un’opinione netta sul voto europeo e sulle divisioni nel PD: “È chiaro che è caduta nella trappola di Prodi e che si sia di fatto scavata il solco del congresso che presto sostituirà il segretario del Pd”. Secondo il giornalista, Schlein sarebbe stata vittima di una strategia interna al partito, da sempre abile a far cadere i propri leader: “È evidente che, come la Tesla per Fratoianni, la votazione di oggi era una trappola per la Schlein, preparata ad arte da un partito che non sa vincere le elezioni, ma a far fuori i segretari è il numero uno”.
Parallelamente, un altro caso ha acceso il dibattito politico: la vicenda della Tesla di Nicola Fratoianni ed Elisabetta Piccolotti, acquistata per 47.000 euro e ora messa in vendita dopo che il patron di Tesla, Elon Musk, è stato accusato di derive di estrema destra. Anche su questo punto, Cerno ha usato parole taglienti: “A me colpisce che Fratoianni l’unica cosa buona che aveva fatto, cioè comprare l’auto elettrica, l’unica cosa attinente a quello che dice, adesso la voglia vendere perché l’immunità parlamentare la usa per i suoi e la contesta agli altri. E la violenza, quando è nella sua piazza va bene, quando sono gli altri allora sono fascisti…”. Come riportato da iltempo.it
L’episodio della Tesla, per Cerno, è emblematico della contraddizione all’interno di una certa sinistra politica, così come il voto sulla difesa europea ha messo in evidenza la fragilità della leadership di Elly Schlein. Se le tensioni all’interno del PD continueranno a crescere, il congresso potrebbe diventare realtà prima del previsto.